La denuncia di Milena Gentile: criteri iniqui nel Recovery Fund per l’Edilizia Scolastica

La denuncia di Milena Gentile: criteri iniqui nel Recovery Fund per l’Edilizia Scolastica

La denuncia di Milena Gentile: criteri iniqui nel Recovery Fund per l’Edilizia Scolastica 868 480 Milena Gentile

“Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e presidente Anci Sicilia, intervenga tempestivamente bloccando l’avviso pubblico approvato con il DM 22/03/2021 sull’edilizia scolastica e faccia ricorso contro gli iniqui criteri usati per l’attribuzione dei punteggi”. A chiederlo è Milena Gentile, consigliere comunale del Partito Democratico con una lunga nota.

E fa il punto sul bando in questione, recentemente approvato, che è “il primo che assegna le risorse del Recovery Fund, discende dall’art.1 c. 59 e seguenti della Legge n.160 del 2019 che ha l’obiettivo di finanziare, con uno stanziamento di 700 milioni, opere pubbliche di messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione o costruzione di edifici di proprietà dei comuni destinati ad asili nido e scuole dell’infanzia, enunciando come priorità dello Stato la rimozione degli squilibri economici e sociali delle aree svantaggiate del Paese e delle periferie urbane”.

Secondo la Gentile, l’avviso pubblico consequenziale, rischia di ribaltare i risultati attesi con punteggi non adeguati.

“A dispetto delle nobili finalità della legge emanata dal governo Contebis – continua la note – l’avviso pubblico consequenziale ne tradisce profondamente lo spirito e con un gioco di punteggi iniqui rischia di ribaltarne i risultati attesi. Si consideri che in Sicilia, la percentuale di bambine e bambini che può aspirare a un posto in un asilo comunale, è di poco superiore al 5%. Pertanto, come può essere accettabile che si assegnino solo 3 punti alle aree prive di asili?”.

Le richieste

La nota si conclude con le richieste da parte di Milena Gentile e del Pd sull’attribuzione del massimo punteggio e di assegnarne uno alto alle aree in cui manchino le strutture scolastiche o siano assenti.
“Noi chiediamo – si legge – che il massimo punteggio sia attribuito principalmente a tutte quelle realtà che mancano di strutture scolastiche adeguate nel territorio, o addirittura inesistenti. Perché, non può essere condiviso il principio che il punteggio di 10 punti venga assegnato a quei comuni che possono co-finanziare il progetto per il 50% e di 15 punti a quei comuni che hanno già il progetto esecutivo. Una condizione che aumenterebbe il divario tra quei comuni più ricchi, con uffici tecnici ben strutturati e capaci di produrre progetti alla velocità della luce, e gli ultimi che resterebbero ancora più isolati. Uno sforzo vano per riequilibrare i diritti di cittadinanza dell’infanzia, delle famiglie ed in primis delle donne, specie in una città come Palermo, che ha un bilancio in sofferenza e un apparato burocratico gravemente compromesso da pensionamenti e anni di blocco delle assunzioni”.

Grazie al Segretario Generale della Cisl Palermo-TrapaniLeonardo La Piana, per avere rilanciato e dato forza al mio appello…speriamo che ci ascoltino.

L’allarme lanciato ieri (dalla Consigliera MILENA GENTILE attività politica) è in linea con quanto come sindacato sosteniamo da tempo sui ritardi nel settore dell’edilizia scolastica: bisogna intervenire su quei comuni, e purtroppo sono tanti, che non hanno progetti esecutivi per le opere inserite nei piani triennali a causa della mancanza di figure tecniche adeguate, e che non sono in grado di cofinanziare i lavori, altrimenti si perde il senso e l’obiettivo del Recovery”. La Piana aggiunge “bisogna non solo ristrutturare edifici scolastici non adeguati ma anche realizzare nuove strutture dando così risposte a tante famiglie e tanti bambini che attendono un posto in una scuola dell’infanzia o asilo nido. La realizzazione delle opere inoltre darebbe una spinta propulsiva al settore dell’edilizia fermo, come altri, in questo periodo di crisi nera”.

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