EMERGENZA CIMITERI. Il mio intervento in Consiglio comunale

EMERGENZA CIMITERI. Il mio intervento in Consiglio comunale

EMERGENZA CIMITERI. Il mio intervento in Consiglio comunale 434 407 Milena Gentile

Qui il video del mio intervento in Consiglio comunale e di seguito la mia relazione.

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Come già reso noto dalla stampa, il PD nazionale, in modo particolareNicola Oddati della Segreteria di Enrico Letta, è recentemente intervenuta per chiedere al Governo Draghi un intervento urgente mirato ad attribuire al Sindaco Orlando poteri straordinari e fondi immediatamente utilizzabili per l’emergenza cimiteriale di Palermo, consentendogli di bypassare i vincoli di bilancio e l’iter amministrativo di approvazione del piano delle opere pubbliche che questo Consiglio ha bocciato per mera ripicca politica, impedendo anche il compimento dell’iter amministrativo del progetto del nuovo forno crematorio.

Interessare il governo nazionale è un passaggio fondamentale perché la condizione drammatica di blocco delle assunzioni e di predissesto in cui versa Palermo, oltre ad accomunare la nostra città alla gran parte dei comuni siciliani, è la conseguenza di un’attuazione zoppa del federalismo fiscale, senza Lep, senza meccanismi perequativi tra le regioni più o meno ricche e con l’applicazione del perverso criterio della spesa storica.

Nella relazione conclusiva della seduta di Consiglio comunale dedicata all’emergenza cimiteri, il Sindaco ha prospettato esattamente quanto da me suggerito. Attribuire poteri speciali al Sindaco non basta. Il Sindaco ha un potere di ordinanza circoscritto al proprio comune, quindi non può disporre il trasferimento coatto delle bare in giacenza ai Rotoli in loculi di altri cimiteri o in campi di inumazione di pertinenza di comuni dell’area metropolitana. Ma il Prefetto, avendo poteri autoritativi che discendono direttamente dallo Stato, lo può fare, soprattutto in circostanze emergenziali come questa. Inoltre i fondi statali stanziati per l’emergenza covid ci sono e questa è certamente una circostanza in cui urge utilizzarli. Peraltro, l’emergenza covid porta con sé la necessità di usare bare zincate che impediscono la mineralizzazione veloce dei corpi, già più lenta per quelle persone che hanno subito cure di antivirali e antibiotici prima di morire e che rendono i corpi resistenti ai batteri della decomposizione. Ci sono tutte le circostanze per un intervento autoritativo dello Stato, e quindi del Prefetto.

Un intervento autoritativo del Prefetto in ogni caso non solleva la politica, né questa Amministrazione, dalle sue responsabilità.

La visione di insieme, le strategie e gli obiettivi a breve e lungo termine li deve fissare la politica agendo attraverso le articolazioni dell’Amministrazione e i poteri straordinari che discendono dalla legge.

Le carenze nella gestione cimiteriale di Palermo sono innegabili e hanno origini trentennali. Si è sempre fatto ricorso a soluzioni tampone senza intervenire in modo radicale sull’organizzazione complessiva e sull’ammodernamento della gestione dei cimiteri in un’ottica di sinergia tra rami dell’AC e delle sue partecipate.

Pertanto, occorre pianificare azioni immediate che devono camminare di pari passo per risolvere l’emergenza e contemporaneamente proiettare la situazione verso la normalizzazione, attraverso il raggiungimento di obiettivi a breve e lungo termine.

I nodi strutturali che vanno affrontati sono:

  • Trovare un terreno idoneo alla costruzione di un nuovo cimitero che non abbia vincoli paesaggistici né idrogeologici. Quindi Ciaculli, nonostante sia previsto dal PRG e approvato dal Consiglio comunale, non è una soluzione per diversi ordini di ragioni. In primo luogo perché l’area interessata dal progetto non è sufficiente in termini di superficie per il vicino confine con Villabate, potendo contenere solo 27000 sepolture e una risicatissima superficie per i campi di inumazione, fondamentali per velocizzare il ricambio. In secondo luogo, perché l’unica parte adatta alla costruzione è la montagnola delle Balate, ma costruire loculi sulla roccia non è né conveniente né rispettoso dei caratteri paesaggistici della zona che reca peraltro rifugi e cunicoli della Seconda Guerra Mondiale che rendono la zona più adatta a un parco cittadino che a un cimitero. Peraltro, nelle carte del futuro Piano Paesaggistico di Palermo l’area è segnata con vincolo di inedificabilità. E il piano è in dirittura di arrivo per l’adozione. Il resto dell’area, quella tutta coltivata con il famoso Mandarino Tardivo di Ciaculli, “fa acqua da tutte le parti” perché insiste su una sorgente collegata a quella della Favarella. Un cimitero sull’acqua non è certamente auspicabile. Ma questa tematica va opportunamente approfondita. Non c’è altra soluzione che prevedere un cimitero nell’area metropolitana dell’entroterra, consorziando comuni limitrofi o requisendo terreni da comuni confinanti. Anche questa soluzione merita uno specifico approfondimento e su questo fronte l’intervento del Prefetto sarebbe determinante;
  • Accelerare la costruzione del secondo Forno crematorio ai Rotoli ed eventualmente individuare un terreno confiscato alla mafia dove costruire esclusivamente un forno che non necessita di strutture particolari e quindi di una progettazione complessa come quella di un cimitero;
  • Procedere a un censimento dettagliato delle tombe gentilizie che contengono fino a 18 loculi molte delle quali non hanno ingressi da decenni. Queste vanno requisite e così si interromperebbe anche il presunto malaffare denunciato da alcuni cittadini che dichiarano di avere pagato a personale non ben identificato l’affitto abusivo di loculi in tombe gentilizie altrui; così come occorre spurgare quei loculi che in passato sono stati requisiti a famiglie che non si sono opposte ma che ancora oggi, nonostante sia trascorso il tempo necessario, non possono rientrare in possesso delle proprie tombe.

Questi gli obiettivi a lunga scadenza che l’AC avrebbe dovuto porsi da tempo.

Ma è chiaro che a questo punto dell’emergenza occorre intervenire anche con soluzioni immediate.

Ecco la ragione per la quale ho chiesto l’intervento del Prefetto che potrebbe agire con potere autoritativo su diversi fronti:

  • Requisire loculi e campi di inumazione di cimiteri dell’area metropolitana dove trasferire di imperio le bare di coloro che non hanno accettato la convenzione stipulata dal Comune e gli incentivi di 1000€ stanziati appositamente. Come ho recentemente dichiarato, poche famiglie hanno accettato la convenzione fatta dal Comune con il cimitero di Sant’Orsola, che ha messo a disposizione circa mille posti, lasciando che le bare dei propri cari restassero ancora in deposito. Evidentemente si tratta di persone poco abbienti che, nonostante il contributo del Comune, non possono permettersi il costo di una sepoltura sperando di avere assegnato uno spazio nei campi di inumazione che sono saturi e non si possono creare o ampliare da un giorno all’altro, anche in considerazione del fatto che i cimiteri cittadini sono tutti monumentali. Il Prefetto intervenga ordinando che i cimiteri dei paesi dell’area metropolitana di Palermo accolgano nei propri campi di inumazione le bare dei palermitani che non possono acquistare una sepoltura;
  • Disporre dei fondi straordinari per l’emergenza covid per la cremazione dei defunti in deposito ai Rotoli, disponendo d’imperio il trasferimento con mezzi straordinari a Messina, Misterbianco e da dicembre sarà disponibile anche Delia in provincia di Caltanissetta. Tutti consentono la cremazione anche delle bare zincate.

Colgo l’occasione per ringraziare l’associazione delle agenzie funebri che si sono messe subito a disposizione per trasferire gratuitamente le bare dai Rotoli a Sant’Orsola. Ringrazio in modo particolare la F.E.N.I.O.F Federazione Nazionale Imprese Onoranze Funebri, per il grande lavoro di coordinamento e la tempestiva disponibilità a risolvere l’emergenza. Le imprese funebri hanno peraltro fornito a proprie spese ardesia e cemento che sono mancati per mesi alle squadre comunali.

Ma la portata dell’emergenza è tale che occorre prepararsi per l’ondata di ottobre, dal momento che la Sicilia è tra le regioni dove va più a rilento la campagna vaccinale e questo fa presagire una nuova ondata di morti in autunno. Quindi non c’è tempo da perdere.

Infine, un’altra soluzione percorribile d’imperio è disporre dello spazio del parcheggio interno a Santa Maria di Gesù che potrebbe accogliere fino a 1000 loculi prefabbricati, ma personalmente la soluzione mi convince poco perché anche in questo caso si tratta di un cimitero monumentale.

Infine, occorre intervenire soprattutto sulla macchina amministrativa. Non è più tollerabile che gli uffici di via Lincoln siano uffici fantasma senza personale e quello che c’è non è in grado di gestire le pratiche online e le richieste via Pec. Dopo le indagini della magistratura, 38 impiegati sono stati sospesi, ma l’ufficio non è mai stato veramente reintegrato con personale adeguato. Va concentrato in un unico ufficio con turni anche pomeridiani (almeno due settimanali) per le richieste di seppellimento.

Occorre immediatamente creare per questa funzione una task force appositamente dedicata al servizio cimiteriale. Manca il personale addetto a rilasciare le autorizzazioni al trasporto dei defunti. Urge ripristinare le istanze per pec creando un canale preferenziale per le agenzie funebri, in modo da accelerare i tempi della burocrazia. Di fondamentale importanza sarebbe avvalersi del supporto di Sispi per informatizzare l’intero sistema delle entrate e delle uscite, non solo per la trasparenza e il contrasto alla corruzione, ma soprattutto per l’efficienza del sistema cimiteriale e il controllo dei tempi di permanenza nelle sepolture.

Infine, in applicazione delle norme sull’anticorruzione, quindi non con spirito punitivo ma semplicemente nel rispetto della legge, operare una totale e costante rotazione delle squadre da altri servizi a quelli cimiteriali.

 

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