Le Democratiche siciliane scrivono a Mario Draghi

Le Democratiche siciliane scrivono a Mario Draghi

Le Democratiche siciliane scrivono a Mario Draghi 1368 751 Milena Gentile
Ora basta! Draghi intervenga e il Consiglio dei Ministri usi il potere sostitutivo nei confronti della Sicilia e del governo Musumeci.
La Sicilia è rimasta una delle poche regioni a non avere ancora la doppia preferenza di genere nella legge elettorale per l’Assemblea regionale.
Essere riuscite ad approvare la doppia preferenza per i Comuni ci è costata mesi di occupazioni dell’Ars, fatica, appelli, rinuncia alle vacanze (ovviamente i peggiori pericoli legislativi circolano sempre tra luglio e agosto)…ma non è bastato…abbiamo dovuto continuare a lottare per difenderla dai continui tentativi di abrogazione. E intanto il ddl di modifica della legge elettorale per le elezioni regionali, a firma del gruppo parlamentare del PD Sicilia primo firmatario l’on.le Giuseppe Lupo​, giace nei cassetti della I Commissione dell’Ars, dopo innumerevoli audizioni delle associazioni (ovviamente Emily Palermo​) e dei sindacati, dopo migliaia di firme raccolte e assemblee organizzate. Usare lo Statuto Speciale per garantire rendite di posizione è vergognoso!
Per le firmatarie della lettera al premier «una messa in mora della Sicilia è tanto più necessaria dal momento che non sono state prese in considerazione la mobilitazione delle donne siciliane che hanno raccolto trasversalmente centinaia di firme su una petizione regionale, né le considerazioni e le richieste avanzate da numerose associazioni femminili nel corso delle audizioni in I commissione dell’Ars».

“A novembre si svolgeranno le elezioni per il rinnovo dell’Ars e alle donne siciliane verrà impedito, ancora una volta, la parità di accesso alle cariche elettive – scrivono a Draghi – Sono stati presentati disegni di legge per colmare questa grave carenza, ma da tempo il loro iter è bloccato e pertanto c’è il rischio concreto che in Sicilia si arrivi al voto senza che si dia l’opportunità del riequilibrio della rappresentanza tra donne e uomini all’interno dell’Assemblea. Il governo nazionale impedisca che la democrazia paritaria resti una vuota definizione, a questo principio devono infatti uniformarsi anche le Regioni a Statuto speciale, come ha più volte chiarito la giurisprudenza amministrativa e costituzionale e come ribadiscono le norme dell’Unione Europea e quelle internazionali ratificate dall’Italia».

La lettera al premier Draghi è stata firmata da Laura Giuffrida, insegnante; Milena Gentile, architetta e consigliera comunale a Palermo; Luisa Albanella, già deputata nazionale; Sofia Amoddio, ex deputata nazionale; Alice Anselmo, docente universitaria e ex deputata regionale; Rosalba Bellomare, architetta; Angela Bottari, ex segretaria del Pds in Sicilia e ex parlamentare; Marika Cirone Di Marco, ex deputata regionale; Daniela Dioguardi, ex parlamentare; Fiorella Falci  componente CdA Consorzio universitario a Caltanissetta; Aurora Ferreri, operatrice turistica; Claudia La Rocca, ex eputata regionale; Cleo Li Calzi, ex assessora regionale; Mariella Maggio, ex deputata regionale; Rosalba Mezzapelle, avvocata; Antonella Milazzo, ex deputata regionale; Pamela Orrù, ex senatrice; Venera Padua, ex senatrice; Adriana Palmeri, ex funzionaria della Regione siciliana; Maria Teresa Parisi, assessora a Gualtieri Sicaminò; Teresa Piccione, ex deputata nazionale; Concetta Raia, ex deputata regionale; Antonietta Rizza, ex parlamentare; Antonella Russo, avvocata e consigliera comunale a Messina; Ersilia Saverino, avvocata; Paoletta Susinno, imprenditrice; Francesca Valente, avvocata e sindaca di Sciacca; Valentina Villabuona, avvocata.

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