Dopo una maratona di 30 ore consecutive in Consiglio, a conclusione di una settimana tutta dedicata, senza dormire e provando in tutti i modi a cercare soluzioni compensative per addolcire le misure di risanamento del Comune, è stato approvato il piano di riequilibrio. In definitiva, abbiamo scelto di dare a Palermo un’altra opportunità, nella consapevolezza che il governo deve agire subito per salvaguardare gli enti locali, soprattutto quelli del sud, che non reggono più a questo progressivo impoverimento che dura oramai da oltre un decennio. Vanno cambiate le norme contabili, ma soprattutto va rispettato il principio costituzionale della perequazione, perché lasciare che i comuni, che erogano servizi essenziali, vivano esclusivamente delle entrate proprie significa aumentare le disuguaglianze e creare un paese ingiusto.
“Fare politica significa fare scelte. Votare un piano di riequilibrio è una di quelle cose che un consigliere comunale non vorrebbe mai fare. Per me che lo sono da meno di due anni è ancora più doloroso. Ma non è accettabile decidere di fare entrare la città nel tunnel del dissesto, quando si può scegliere di percorrere la strada del riequilibrio, che è dura ma modificabile negli anni, soprattutto rischiando di perdere anche i finanziamenti straordinari del governo nazionale destinati a Palermo proprio per evitare il dissesto. Abbiamo impiegato tutte le nostre forze fisiche e mentali per cercare di alleggerire il peso dell’aliquota irpef, che ho proposto venisse calcolata in base al principio della progressività Subemend. n 23 all’emend. n 1, ma l’Amministrazione non ne ha trovato le coperture finanziarie. Abbiamo fatto ogni sforzo soprattutto per trovare le risorse compensative per avviare il percorso di stabilizzazione dei lavoratori part time, atteso da decenni. Non solo perché va data dignità a chi lavora ma perché un piano di riequilibrio deve reggersi su misure strutturali, che dimostrino la capacità del Comune di trovare soluzioni per potenziare gli uffici generatori di entrate, in modo particolare quelli della riscossione, i servizi di progettazione per non perdere i fondi del PNRR, e l’edilizia privata, dove smaltendo gli arretrati si potrebbero recuperare risorse notevoli. Il Consiglio ha approvato anche un mio atto di indirizzo politico O.d.G. n 1 del 30.01.2022 a firma Gentile con il quale si impegna l’Amministrazione, quando saranno previsti i concorsi, a valorizzare il personale interno con le riclassificazioni previste dal DL 80/2021 per rendere merito a quei lavoratori e a quelle lavoratrici che da anni pur avendo i titoli sono inquadrati ai livelli più bassi dell’Amministrazione. In definitiva, abbiamo scelto di dare a Palermo un’altra opportunità, nella consapevolezza che il governo nazionale deve agire subito per salvaguardare gli enti locali, soprattutto quelli del sud, che non reggono più a questo progressivo impoverimento che dura oramai da oltre un decennio. Vanno cambiate le norme contabili, ma soprattutto va rispettato il principio costituzionale della perequazione, perché lasciare che i comuni, che erogano servizi essenziali, vivano esclusivamente delle entrate proprie significa aumentare le disuguaglianze e creare un paese ingiusto“
Di seguito l’articolo di Sara Scarafia su Repubblica
“E’ indispensabile che il piano di riequilibrio diventi un’occasione per potenziare e razionalizzare la macchina amministrativa attualmente in dissesto funzionale e per non farsi sfuggire le opportunità del PNRR e degli aiuti economici del Governo nazionale. Un piano di riequilibrio non è solamente un risanamento dei conti pubblici ma deve dimostrare la capacità del Comune di trovare soluzioni per rendere più efficienti gli uffici e più efficace l’azione amministrativa. L’unica strategia possibile per accedere ai bandi del PNRR, oltre che per dare dignità a chi da decenni lavora con retribuzioni ridicole, è valorizzare da subito il personale interno con la formazione specialistica e con la trasformazione del contratto da part-time a full-time e, successivamente, prevedere concorsi per consentire le progressioni di carriera a chi già svolge mansioni superiori e per immettere nuovo personale che compensi i pensionamenti passati e futuri. Personalmente al tavolo di concertazione ho suggerito che il piano non faccia riferimento solo alle categorie ma ai profili professionali da destinare soprattutto al potenziamento degli uffici che hanno un’alta potenzialità di generare entrate e migliorare l’offerta dei servizi.
Basti pensare, oltre all’ufficio tributi che è ovviamente prioritario per l’attuale 60% di evasione, anche all’enorme arretrato dell’edilizia privata che potrebbe risanare gran parte del bilancio comunale, soprattutto in un momento come questo di grande rilancio dell’edilizia. Inoltre, ritengo altrettanto strategica la produttività del patrimonio comunale e quindi concentrare gli sforzi per ristrutturare con i fondi europei disponibili tutti i beni confiscati in modo da eliminare definitivamente i costi delle locazioni e dotare tutti i quartieri di infrastrutture scolastiche, presidi socio sanitari e luoghi per la socialità. “
Il mio intervento in aula sull’aumento delle ore al personale part time e sulla valorizzazione e le progressioni del personale che svolge mansioni superiori.