GRANDI ELETTORI PER IL COLLE – Così spariscono le donne

GRANDI ELETTORI PER IL COLLE – Così spariscono le donne

GRANDI ELETTORI PER IL COLLE – Così spariscono le donne 673 909 Milena Gentile

“Ancora una volta assistiamo attonite alla “sparizione” delle donne dalla scena quando il gioco si fa duro. Dopo la giunta di tutti maschi anche i Grandi Elettori saranno maschi. E la doppia preferenza di genere continua a restare al palo” – dichiara Milena Gentile Presidente dell’associazione Emily e Responsabile del Dipartimento Politiche di Genere del PD Sicilia.

“A parte lo scacco subito dal Presidente Musumeci, arrivato ultimo tra gli eletti, e le sue scomposte dichiarazioni contro “i disertori”, la notizia è che la Sicilia a eleggere il nuovo Presidente della Repubblica manderà tre uomini, per non smentirsi mai. Nel frattempo in tutta Italia continuano a piovere gli appelli per una donna al Colle. Figuriamoci.

Non c’è da sorprendersi dal momento che è prassi consolidata che in tutti i Consigli regionali vengono eletti due rappresentanti per la maggioranza, generalmente il Presidente della regione e il Presidente del Consiglio (da noi Assemblea), e un rappresentante per l’opposizione, sovente il capogruppo del maggior gruppo di opposizione. Resta comunque il fatto che le “prassi consolidate” non sono leggi e che nulla vietava ai gruppi politici di raggiungere un accordo su una, due o tre donne.

Con un’Assemblea regionale composta per l’80% da uomini, una giunta dove in extremis è stata inserita una donna su 12 assessori (solo dopo il ricorso del PD e quello delle associazioni), e una sola donna capogruppo su 11 gruppi parlamentari, è chiaro che le donne non ci sono.

Eppure, davanti a una compagine così sconfortante e a pochi mesi dalle elezioni regionali continua il silenzio colpevole sulla doppia preferenza di genere nella legge elettorale per l’Assemblea regionale siciliana.

Il DDL presentato dal gruppo PD, insieme a quelli presentati da altre forze politiche, sono stati in discussione in I Commissione, si sono svolte le audizioni, sono stati depositati gli emendamenti, ma di raggiungere un accordo politico sul prelievo per il voto dell’aula neppure l’ombra.

Finché non sarà chiaro a tutte e tutti che è dalla presenza marginale delle donne nelle Istituzioni che a cascata discende il grande disequilibrio tra i generi in ogni ambito, dal lavoro ai ruoli in famiglia e nei rapporti sentimentali, dai vertici della società a quelli dei partiti e della politica, continueremo a lanciare petizioni nel vuoto. Ora per una Presidente della Repubblica, ora per una Presidente della Regione ora per una Sindaca“.

 

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